di Thomas Oysmüller
Quest’anno, al forum sulla sicurezza dell’Aspen Institute, un membro democratico della Camera dei Rappresentanti ha lanciato un duro monito: sono già state sviluppate armi biologiche che uccidono sulla base di un DNA specifico.
Il 13° “Aspen Security Forum” si è recentemente svolto ad Aspen, Colorado, Nord America. Si tratta di un incontro pubblico non partitico dell’élite per discutere le sfide più urgenti del nostro tempo in materia di sicurezza nazionale e politica estera. Quest’anno, “leader mondiali dell’esercito, della diplomazia, della politica, della giustizia, delle banche e delle arti” – come scrive il Sun – discuteranno della “minaccia alla sicurezza” rappresentata dalle armi biologiche.
Armi biologiche che uccidono
Particolarmente degna di nota è stata la dichiarazione del deputato statunitense Jason Crow (Democratici). Così ha detto l’avvocato e veterano:
“Ora ci sono armi che vengono sviluppate e ingegnerizzate per colpire persone specifiche. È possibile prendere il DNA di una persona, il suo profilo medico, e sviluppare un’arma biologica che la ucciderà”.
Realtà capitalistica sorvegliata
Crow ha anche negoziato queste nuove tecnologie di armamento, che considera già sviluppate, in relazione alla privacy. Molte aziende sono già in possesso di DNA umano. Questo è già realtà nel capitalismo di sorveglianza reale e non è più fantascienza.
“È di questo che si tratta: si può prendere il DNA di una persona, il suo profilo medico, e si può sviluppare un’arma biologica che la ucciderà o la toglierà dal campo di battaglia o la renderà inoperabile”. Le persone sputano molto rapidamente in una tazza e la inviano ad aziende come “23 and Me” [azienda biotecnologica statunitense, n.d.t.] e ottengono dati molto interessanti sul loro background, e indovinate un po’? Il loro DNA è ora di proprietà di una società privata”.
Il video delle dichiarazioni è disponibile qui.
Ad ogni modo, si dice che l’”Aspen Institute” abbia una posizione enormemente elevata all’interno delle reti transatlantiche, motivo per cui risulta più sconosciuto del WEF. L’amministratore delegato dell’istituto è Walter Isaacson. A sua volta, è membro del WEF.
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