Lowell Wood: il ritorno del Dottor Destino – Dice che per fermare il global warming basta oscurare il cielo…
Di NoGeoingegneria
All’opinione pubblica viene data l’impressione che il recupero dello strato di ozono sia ormai garantito ( Buco dell’ozono, una storia a lieto fine che ci può insegnare), e questo viene utilizzato come incentivo per promuovere interventi geo-ecologici nell’atmosfera terrestre, che a loro volta causano il problema dell’assottigliamento dello strato di ozono stesso. https://www.unep.org/news-and-stories/press-release/ozone-layer-recovery-track-helping-avoid-global-warming-05degc Il principale pericolo per la vita su questo pianeta, così come viene pubblicamente proclamato, non è quindi quello dell’assottigliamento dello strato di ozono, perché questo è già stato combattuto con successo, il grande nemico è ora e ancora il singolo cittadino e l’aumento di CO2 che produce.
“Il Protocollo di Montreal è uno degli accordi multilaterali di maggior successo della storia per un motivo preciso”, ha dichiarato Erik Solheim, capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente. “L’attenta miscela di scienza affidabile e azione collaborativa che ha caratterizzato il Protocollo per oltre 30 anni e che guarirà il nostro strato di ozono è proprio il motivo per cui l’emendamento di Kigali è così promettente per la futura azione sul clima.” Una delle azioni più gettonate è la chemioterapia per il pianeta ossia la gestione dell’irraggiamento solare (SRM).
L’agenzia europea per l’ambiente chiede e risponde:
Qual è lo stato attuale dello strato di ozono? Lo strato di ozono si trova nella stratosfera, tra i 15 e i 30 km di altezza, e protegge noi e gli altri esseri viventi dalle dannose radiazioni ultraviolette del sole. La riduzione dello strato di ozono potrebbe avere gravi effetti sulla salute umana e sull’ambiente… Nel complesso, la mitigazione dell’impoverimento dell’ozono è ancora molto fragile e le prove scientifiche suggeriscono che sono necessarie ulteriori azioni per eliminare la pressione sullo strato di ozono causata dalle ODS. LEGGI QUI https://www.eea.europa.eu/themes/climate/ozone-depleting-substances-and-climate-change-1
The ozone layer is on track to recover within four decades.
This is an encouraging example of what the world can achieve when we work together for the sake of our planet & its people. https://t.co/Ee6b3JFP5e
— António Guterres (@antonioguterres) January 10, 2023
Il mondo sarebbe più caldo del 25% se lo strato di ozono non fosse stato recuperato
L’ozono terrestre è destinato a riprendersi completamente entro i prossimi quattro decenni, un segno della resilienza e della speranza della natura di fronte alla distruzione causata dall’uomo. Se le attuali politiche di eliminazione graduale dell’uso di sostanze chimiche che danneggiano l’ozono rimarranno in vigore, le Nazioni Unite riferiscono che entro il 2040 gran parte dello strato di ozono sarà recuperato. Tuttavia, il rapporto prevede che le regioni polari impiegheranno due decenni in più per riprendersi.
In un mondo in cui si sente sempre più spesso parlare di un cambiamento climatico che accelera più rapidamente di quanto gli scienziati avessero previsto in precedenza, è altrettanto importante celebrare le vittorie ambientali. La riparazione dello strato di ozono dimostra cosa è possibile fare quando la volontà politica e la cooperazione globale si uniscono per raggiungere un obiettivo comune. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, gli sforzi per riparare lo strato di ozono potrebbero aver impedito un riscaldamento di 0,5 C entro il 2100: “Le abbondanze atmosferiche di cloro totale troposferico e di bromo totale troposferico derivanti dalle ODS a lunga vita hanno continuato a diminuire dalla valutazione del 2018”.
“Le azioni intraprese nell’ambito del Protocollo di Montreal hanno continuato a diminuire le abbondanze atmosferiche di sostanze controllate che riducono lo strato di ozono (ODS) e a far progredire il recupero dello strato di ozono stratosferico”.
La Terra si sta rimettendo la giacca dopo che l’attività umana aveva danneggiato lo strato protettivo della stratosfera. Lo strato di ozono funge da scudo stratosferico, si trova a circa 15-30 km sopra la superficie terrestre e assorbe le radiazioni ultraviolette del sole.
TRADUZIONE A CURA DI NOGEOINGEGNERIA
FONTE https://www.forbes.com/sites/mariannelehnis/2023/01/20/the-world-would-be-25-hotter-if-the-ozone-layer-hadnt-recovered/?sh=1a393a105d7
NEWS: Allarme sulle conseguenze indesiderate della geoingegneria Un gruppo di valutazione scientifica ha esaminato i potenziali effetti sull’ozono dell’aggiunta intenzionale di aerosol nella stratosfera, nota come iniezione di aerosol stratosferici (SAI). Il SAI è stato proposto (ndr già in atto) come potenziale metodo per ridurre il riscaldamento climatico aumentando la riflessione della luce solare. Tuttavia, il gruppo di esperti avverte che le conseguenze indesiderate della SAI “potrebbero anche influenzare le temperature stratosferiche, la circolazione e i tassi di produzione e distruzione dell’ozono e il trasporto”. VEDI https://www.empa.ch/web/s604/ozone
INFORMAZIONI DI APPROFONDIMENTO
HARRY WEXLER- IL GENIO DELLA NASA – AEVEVA SUGGERITO DI DISTRUGGERE L’OZONO STRATOSFERICO PER RISCALDARE LA TERRA irrorando diverse centinaia di migliaia di tonnellate di cloro e bromo con aerei stratosferici
L’ INASPETTATO LEGAME TRA IL BUCO DELL’OZONO E IL RISCALDAMENTO DELL’ARTICO
Secondo la scienziata Rosalie Bertell , 300 megatoni di esplosioni nucleari tra il 1945 ed il 1963, hanno ridotto lo strato di ozono del 4%. Una perdita dell’1% potrebbe significare tra l’1 ed il 3% in più di radiazioni ultraviolette che raggiungono la terra. Questo ovviamente danneggerebbe tutte le forme di vita.
Poco noti sono gli effetti della ricerca e dei test militari effettuati negli strati dell’atmosfera: quando, durante la Guerra Fredda, le due superpotenze, USA e URSS, si sfidarono anche nello spazio, impiegando le rispettive tecnologie nella realizzazione di satelliti e di test nucleari nella ionosfera : Importante conseguenza determinata dagli esperimenti nucleari nella ionosfera e dai lanci nello spazio è la lacerazione della ozonosfera, una valutazione condivisa dal Generale Fabio Mini.
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